La PRIMA REGOLA del “Codice Europeo contro il cancro” è NON FUMARE, seguita dalla raccomandazione di rendere gli ambienti in cui si vive e si lavora liberi dal fumo, perché anche il “fumo passivo” ha delle importanti conseguenze per chi lo respira. I motivi sono diversi perché non bisogna fumare o perché è utile smettere di fumare. Gli studi lo confermano. E li vediamo insieme.
PERCHE’ IL FUMO E’ COSI’ DANNOSO?
Il fumo prodotto dalla combustione del tabacco contiene circa 4.000 sostanze chimiche che includono almeno 200 veleni (DDT, arsenico, derivati del cianuro, formaldeide, ammoniaca, acetone, monossido di carbonio), numerose sostanze irritanti (anidride carbonica, monossido di carbonio, ossidi di azoto, ammoniaca, nitrosamine, acido cianidrico) e sostanze cancerogene (idrocarburi policiclici aromatici (benzopirene, benzoantracene) e nitrosamine).
Le sostanze irritanti favoriscono lo sviluppo della bronchite cronica, dell’enfisema polmonare, del cancro del polmone.
Nel fumo sono anche presenti elementi radioattivi. In numerose piantagioni vengono usati come fertilizzanti alcuni fosfati contenenti uranio che per disintegrazione produce radio 226, quindi radon 222 e infine polonio 210.
Questi isotopi radioattivi, assorbiti dalla pianta del tabacco, con il fumo si depositano nei bronchi, nei polmoni, nel sangue, nel fegato dei fumatori. Fumando 30 sigarette al giorno l’epitelio bronchiale viene esposto ad una dose di radiazioni equivalente a 300 radiografie del torace.
GLI ORGANI DANNEGGIATI DAL FUMO
Numerosi sono gli organi del nostro corpo danneggiati dal fumo di tabacco: i più colpiti sono l’apparato respiratorio e l’apparato cardio-vascolare.
Oltre al tumore del polmone, il fumo di sigarette è responsabile di bronchite cronica, enfisema polmonare e malattie cardio-vascolari, anche di gravi patologie a carico della vescica, rene, pancreas, fegato, stomaco, esofago, cavità orale.
Sono state identificate 27 malattie correlate con il fumo di tabacco. Sono determinanti il loro sviluppo l’età di inizio del fumo di sigaretta, il numero di sigarette giornaliere, il numero di anni di fumo, l’inalazione più o meno profonda del fumo.
TUMORE DEL POLMONE
Il fumo di sigarette è il principale responsabile dell’insorgenza del tumore del polmone e il rischio di sviluppare questa malattia trova un incremento nella quantità di sigarette fumate e nella durata dell’abitudine al fumo.
I fumatori hanno un rischio di 14 volte di sviluppare un tumore maligno del polmone rispetto ai “non fumatori”, rischio che si incrementa ulteriormente a 20 volte nei forti fumatori (di oltre 20 sigarette al giorno). Smettere di fumare riduce in maniera importante il rischio.
I “non fumatori”, in quanto esposti al fumo passivo, presentano un aumento del rischio relativo di sviluppare una neoplasia maligna del polmone nel corso della loro vita.
MORTI PER FUMO
Muoiono a causa del fumo di sigarette 8 MILIONI DI PERSONE nel mondo, ogni anno, delle quali 900.000 NON SONO FUMATORI, ma si ammalano a causa del “fumo passivo”.
In Italia, ogni anno muoiono per fumo di sigarette più di 80.000 persone (Dati del Ministero della Salute).
COSA SUCCEDE ALLE DONNE FUMATRICI
Sempre più donne iniziano a fumare e sempre più in giovane età con gravi conseguenze sulla salute.
Le fumatrici che fanno uso anche di estro-progestinici possono incrementare ulteriormente il rischio di malattie coronariche e di trombosi venosa periferica.
Altre patologie correlate al fumo nelle donne sono i tumori dell’utero, leucemia mieloide acuta, neoplasie epatiche e del colon-retto, tumore della tiroide, tumore della mammella, alterazioni mestruali, ritardi nel concepimento e infertilità.
Il fumo è responsabile nel 40% dei casi di distacco della placenta e può anticipare la menopausa di circa due anni.
PERCHE’ È DIFFICILE SMETTERE DI FUMARE?
Il fumo di sigarette può essere considerato una patologia da dipendenza ecco perché nonostante esistano farmaci e metodi consigliati per cercare di smettere di fumare, il risultato è spesso deludente, con meccanismi abbastanza simili a quelli di droghe pericolose come la cocaina e l’eroina.
Responsabile è la nicotina, una sostanza psicoattiva contenuta nel tabacco che causa una dipendenza molto forte.
La sindrome di astinenza da nicotina o crisi di astinenza, si manifesta già poche ore dopo la cessazione dal fumo e questo spiega la necessità per il fumatore di riprendere a fumare.
Numerose sostanze farmacologicamente attive sono state proposte per la dissuefazione dal fumo, come la clonidina, le benzodiazepine, la nortriptilina, la mecamilamina. Sono stati utilizzati anche prodotti che alterano il gusto della sigaretta rendendola sgradevole, come il nitrato d’argento, il solfato di rame, l’acetato d’argento, il permanganato di potassio, tutti metodi con scarsa efficacia.
Nella terapia sostitutiva della nicotina (bupropione, vareniciclina), la nicotina viene somministrata per sopperire a questa sostanza, normalmente introdotta con la sigaretta e per cercare così di evitare o ridurre la sintomatologia correlata all’astinenza.
La nicotina introdotta con i farmaci non è accompagnata dall’assunzione di gas e prodotti nocivi derivati dalla combustione ed il soggetto, che tenta la dissuefazione, trova sollievo all’astinenza, ma non percepisce né l’aroma della sigaretta, né gli altri effetti piacevoli del fumo.
2: RENDI L’AMBIENTE LIBERO DAL FUMO
Non solo il fumo di sigaretta sviluppa gravi rischi per la salute di chi fuma, ma studi dimostrano che l’esposizione al fumo passivo comporta l’inalazione involontaria di sostanze cancerogene e di altri componenti tossici e nocivi per la salute. Ecco perché è importante rendere l’ambiente libero dal fumo, per se stessi e per gli altri.
L’esposizione al fumo passivo sul posto di lavoro e in casa è associata a malattie evitabili, tra cui il cancro. Le abitazioni sono spesso un luogo di esposizione al fumo passivo.
In Europa esistono differenze relative alle diverse modalità di attuazione dei divieti di fumo all’interno delle abitazioni, con percentuali di case senza fumo variabili dal 31 % a più del 90 % tra i vari paesi. Una maggiore protezione dall’esposizione al fumo passivo è auspicabile e realizzabile da parte di fumatori e non fumatori, mediante il divieto di fumo all’interno delle proprie case e automobili.