Il fumo di tabacco: come uccide e rende dipendenti i fumatori

Il fumo di tabacco è la causa completamente prevenibile di molte malattie: produce 5 milioni di morti all’anno per patologie complesse dei polmoni, del cuore e dei vasi, e per molti tipi di tumore. In Italia, la mortalità attribuibile al fumo di tabacco è dell’ordine del 15% dei 560mila decessi registrati ogni anno, pari a 70mila morti, di cui 40mila per neoplasia polmonare e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), 10mila per altri tumori legati al tabacco; 15mila per malattie cardio-vascolari e 5mila per altre malattie.

L’Associazione italiana di oncologia cervico-cefalica (Aiocc) di recente ha portate sulle piazze d’Italia “Tieni la testa sul collo. Un controllo può salvarti la vita”,la campagna di sensibilizzazione sui tumori della testa e del collo persottolineare l’importanza della diagnosi precoce, unico strumento in grado di sconfiggere queste patologie che colpiscono oltre 110mila italiani(84mila uomini e 28mila donne). L’iniziativa si è inserita all’interno della più ampia “Make Sense Campaign”, campagna europea sui tumori testa-collo che ha messo in campo numerose iniziative su tutto il territorio e in occasione della quale i cittadini italiani si sono recati nei centri specialistici per ricevere informazioni, effettuare un eventuale colloquio con uno specialista e, qualora questo lo ritenesse necessario, per sottoporsi ad una visita di controllo gratuita.

Sigaretta: le sostanze dannose per la salute

Nella combustione della carta e delle foglie di tabacco si producono più di 5mila sostanze che hanno attività irritante, tossica, cancerogena, embriotossica e teratogena. Ben 67 sostanze sono accertate come cancerogene.

Gli effetti a breve termine del tabacco sono diverse: la nicotina raggiunge il cervello dopo circa 30 secondi provocando sensazione di benessere, riduzione dello stress, miglioramento temporaneo delle prestazioni mentali.

Il fumatore è spinto a ripetere le boccate e aumentare il numero di sigarette quotidiane.Sisviluppa un automatismo con accensione della sigaretta «senza pensarci» e sviluppo di dipendenza.

Per quanto riguarda gli effetti del tabacco a medio termine: alterazioni immunitarie, squilibri ormonali, aumento del colesterolo, alterazione della coagulazione e infiammazione cronica.

Gli effetti a lungo termine sono tumori: testa e collo, polmone, pancreas, vescica, malattie cardiovascolari, malattie polmonari (Bpco ed enfisema), malattie cutanee e malattie degenerative (anche neurologiche).

La diagnosi precoce salva la vita

Una diagnosi precoce è infatti fondamentale perfavorire il successo del percorso terapeutico intrapreso. Sono proprio le Regioni del Nord e del Centro quelle in cui si registrano tassi più elevati di incidenza dei tumori testa-collo (7,0 e 5,4 per 100mila rispettivamente), che tendono a ridursi nelle Regioni meridionali (4,8 per 100mila). Chi fuma corre un rischio 15 volte maggiore di sviluppare un tumore della testa e del collo rispetto ad un non fumatore, rischio che aumenta ulteriormente se si aggiunge anche il consumo di alcol. Ad aumentare la possibilità di sviluppare un tumore della testa e del collo, inoltre, le infezioni da tipi cancerogeni di Papillomavirus umano, soprattuttoHpv 16, che si associano in particolare ai tumori dell’orofaringe (letonsille o la base della lingua). Da notare come queste neoplasie colpiscano soggetti giovani e non esposti ai classici fattori di rischio.

 I tumori testa-collo: 3 su 4 sono causati dal tabacco e dall’alcool

I tumori testa-collo sono neoplasie che originano dalle cellule epiteliali squamoso che formano le mucose degli organi del distretto cervico-facciale (lingua, bocca, orofaringe, rinofaringe, ipofaringe, laringe e seni paranasali).

Circa 3 tumori testa-collo su 4 sono causati dal tabacco e dall’alcool. Le persone che usano sia alcool sia tabacco rischiano maggiormente di sviluppare questi tumori.

Promossa in Europa dalla European Head and Neck Society (Ehns), la campagna ha l’obiettivo di aumentare la conoscenza sui tumori testa-collo attraverso l’educazione alla prevenzione, la guida al riconoscimento dei sintomi e l’invito a rivolgersi al medico per una diagnosi precoce. Ricorrere tempestivamente al consulto del medico, infatti, permette ai pazienti di raggiungere un tasso di sopravvivenza dell’80-90%. Questi numeri cambiano notevolmente nel caso in cui la diagnosi arrivi tardi, ovvero se il tumore è già ad uno stadio avanzato: purtroppo, in questi casi, il 60% dei pazienti muore entro 5 anni.

Liliana Carbone

Novembre 2018

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