L’Europa in prima fila per potenziare la prevenzione oncologica

Nuove raccomandazioni dell’Unione Europea per aumentare la prevenzione dei tumori con un’indicazione più ampia degli screening da fare: l’obiettivo è raggiungere nel 2025 il 90% dei controlli per il cancro al colon retto, cervicale e alla mammella e di estendere gli altri controlli su tumori a stomaco, polmoni e prostata.

L’Europa è in prima fila quando si parla di oncologia. In particolare sulla prevenzione sta muovendo grandi passi perché l’obiettivo è quello di raggiungere degli obiettivi importanti per la salute dei cittadini europei. Per capire di più, per comprendere la portata del ruolo dell’Europa nel campo della prevenzione oncologica abbiamo intervistato
l’Onorevole Silvia Sardone, Europarlamentare Componente della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare.

Onorevole Sardone, quanto è importante per l’Europa la prevenzione oncologica?

“L’Unione Europea ha portato avanti delle nuove raccomandazioni per aumentare la prevenzione dei tumori con un’indicazione più ampia degli screening da fare. L’obiettivo è di raggiungere il 90% dei controlli per il 2025 per il cancro al colon retto e cervicale e al cancro a mammella e di estendere gli altri controlli su tumori a stomaco, polmoni e pro stata. In generale abbiamo visto soprattutto dopo gli errori nel periodo Covid una maggiore attenzione sul tema sanità: è stata infatti predisposta una nuova sottocommissione sulla sanità (SANT) proprio per dare l’idea che la sanità non possa più essere un tema secondario in Europa”.

Quali sono i diversi modelli europei relativi agli screening oncologici?

“Nel 2021 è stato presentato il piano europeo di lotta contro il cancro, definito dalla Commissione una “colonna portante di una solida Unione Europea della salute”. Purtroppo l’Europa rappresenta meno del 10% della popolazione mondiale ma conta
un quarto di tutti i casi di cancro nel mondo e che il cancro è la seconda causa di morte in Europa dopo le malattie cardiovascolari. Risulta quindi prioritario assicurare procedure diagnostiche, terapie, assistenza psicologica e assistenza successiva adeguate e tempestive, introdurre un monitoraggio sistematico e regolare dei programmi di
screening”.

Come terzo settore, come fare per avvalerci di eventuali facilitazioni europee per sviluppare programmi di corretti stili di
vita, di prevenzione primaria e di prevenzione secondaria?
“L’Unione Europea sta portando avanti un programma d’azione dell’Unione Europea in materia di salute per il periodo 2021-2027 ed è il più ampio piano mai realizzato in ambito sanitario in termini di risorse finanziarie. Il programma è il principale strumento di finanziamento per le iniziative dell’Unione in materia di salute, secondo quattro macro “linee di attività”: prevenzione delle malattie, preparazione alla crisi, sistemi sanitari e personale sanitario. È stata predisposta an che una campagna di promozione di uno stile di vita sano per tutte le generazioni e i gruppi sociali, con l’obiettivo di migliorare la salute e il benessere degli europei. La campagna collega lo sport e gli stili di vita attivi alla salute e all’alimentazione.

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