Smog, ecco gli effetti sulla salute. Bambini e neonati a rischio

Un nemico invisibile, silenzioso, spesso sottovalutato. Ma che può anche non lasciare scampo: è lo smog, oggi finito al centro di una inchiesta della Procura che procede utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla nuova legge sui reati ambientali. «Un pericolo in particolare per i più deboli, gli anziani e i bambini» spiega Roberto Prota, primario di pneumologia dell’ospedale Mauriziano di Torino e presidente dell’Associazione Pneumologi di Pie- monte e Valle d’Aosta (Aipo).

Dottor Prola si torna a parlare di smog e di polveri sottili. Innanzitutto chi sono le persone più a rischio?
«L’inquinamento e in modo particolare le polveri sottili, che hanno un diametro di 10 millesimi di millimetro oppure di 2,5 millesimi di millimetro o addirittura inferiore, dette polveri “ultra fini”, possono causare dei danni prevalentemente nella popolazione giovanile, quindi i bambini, dai primi anni di vita fino alla giovane età, e nei soggetti over 65, che spesso noto sono già portatori di qualche malattia».

Perché i bambini?
«Il bambino può sviluppare con mag- giore facilità determinate problematiche perché le difese immunitarie e polmoni sono in fase di sviluppo, inoltre ha una frequenza respiratoria maggiore di quella degli adulti quindi introduce e scambia una quantità di aria con l’ambiente esterno maggiore del soggetto adulto e poi, essendo più a contatto con l’asfalto vista l’altezza, inala più facilmente le sostanze inquinanti».

Quali possono essere le patologie?
«Oggi è evidente che l’inquinamento ambientale facilita enormemente l’insorgenza di asma nei soggetti infantili. In un bambino poi che ha già una storia di asma, in un contesto di inquinamento ambientale lo smog funge da stimolo portando ad una riacutizzazione di malattia. Per gli anziani, che sono già portatori di patologie croniche respiratorie, quali l’enfisema, la broncopneumopatia cronico-ostruttiva (Bpco) o cardiache, il rischio è ancora più alto perché l’esposizione all’inquinante ambientale può rappresentare un elemento di acutizzazione della malattia, con la necissità di ricovero ospedaliero con evidente aumento della mortalità».

Che cosa provoca a lungo termine l’esposizione allo smog?
«Bisogna distinguere due tipi di esposizione. L’esposizione acuta degli inquinanti è stimolo per una malattia preesistente come asma, tracheite, riniti sia nel soggetto infantile che nel soggetto anziano. L’esposizione cronica è fattore eziopatogenetico di insorgenza di asma nella popolazione giovanile, oltre naturalmente di bronchite, tracheiti croniche, in una percentuale intorno al 24%; così come ampiamente dimostrato, è causa di disfunzione a carico di altri organi, emopoietico per esem-pio».

E per gli adulti?
«Nel soggetto adulto l’esposizione cronica provoca naturalmente malat- tie respiratorie, in modo prevalente la stessa asma e la Bpco, che allo stato dell’arte, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, è la terza causa di morte nel mondo, rappresentando un rilevante problema economico per i sistemi sanitari, ma anche malattie cardiovascolari, cerebrali e, come è acclarato scientificamente, tumori del polmone e di altri organi. Nel mezzo c’è tutta la fascia di popolazione che può avere questo tipo di problematiche, ovviamente nel soggetto anziano è causa di maggiore mortalità e ospedalizzazione, come pure nei bambini».

 

State lontani dalle strade trafficate e rifugiatevi in montagna

Come ci si può difendere dalle polveri sottili? Dalle passeggiate fuori porta, lontano dalle strade cittadine trafficate, all’uso di mascherine professionali, a praticare attività fisica privilegiando parchi pubblici e viali alberati. Queste e altre raccomandazioni valgono soprattutto per i soggetti più a rischio, i bambini e gli anziani, ma sono preziose un po’per ognuno di noi.

Perché l’inquinamento ambientale è un problema che interessa tutti. Ma i consigli su come ci si può difendere dallo smog li illustra il dottor Roberto Prota. Il primo consiglio è: ridurre l’esposizione agli inquinanti ambientali. Ma come è possibile? «Vuol dire soprattutto evitare le strade troppo trafficate perché più si sta a contatto con i tubi di scarico di macchine peggio è».

E ridurre l’esposizione allo smog vuol dire anche prediligere località montane, «ovvero ben lontano dalle strade cittadine trafficate: più in alto si va e più si è distanti dalla concentrazione dello smog cittadino» sottolinea il medico.

Ma se si vive in una città inquinata?

«Se si sta in città è importante evitare strade particolarmente trafficate, per esempio, e per tutelare anche i bambini piccoli evitare di portarli con passeggini lungo viali trafficati».

Le mascherine professionali sono utili dottor Prota?

«Sicuramente sono utili: le professionali hanno filtri che riescono a trattenere anche l’80 per cento del particolato ma sono scomode e poco tollerate da anziani affetti da patologie croniche e dai bambini. Non ha alcuna utilità, invece, la mascherina chirurgica perché non trattiene la micro particella».

Lo sport è meglio praticarlo con buon senso, è il consiglio dello pneumologo torinese. «Per gli amanti dell’attività fisica si consiglia di non fare attività sportiva ai bordi delle strade trafficate ma preferibilmente lungo i viali alberati e nei parchi pubblici.

Poi è importante praticare sport soprattutto al mattino, per esempio intorno alle 8, fascia oraria giornaliera in cui si registra un certo decadi- mento dell’inquinamento ambientale». Infine, in casa è consigliato vivamente il ricambio dell’aria al suo interno, sempre al mattino presto. «I fornelli, il gas, il forno produco- no inquinamento – conclude il dottor Prota -, è prioritario garantirsi un ricambio d’aria per vivere in salute anche tra le quattro mura di casa».

Liliana Carbone

Ottobre 2018

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